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La Cultura Walser

I Walser (contrazione del tedesco Walliser, cioè vallesano, abitante del cantone Vallese) sono una popolazione di origine germanica che abita le regioni alpine attorno al massiccio del Monte Rosa. Il popolo walser definisce la propria lingua come Titsch, termine imparentato con il tedesco. Gli studi etnografici e storico-geografici ne hanno fatto risalire le origini agli Alemanni. Durante il XII-XIII secolo, coloni walser provenienti dalla Valle de Goms (Alto Vallese) si stabilirono in diverse località dell'arco alpino in Italia, Svizzera, Liechtenstein, Austria e Francia.

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Storia

Migrazione dal Vallese

 

Alla fine del XII secolo i primi gruppi dell’Alto Vallese travalicarono i passi per insediarsi nelle vicine valli alpine. L’emigrazione raggiunse la sua  fase culminante nel XIII secolo e si concluse verso la metà del XIV secolo. Non si può dire con sicurezza perché questi contadini e pastori abbiano lasciato il «Goms» (Alto Vallese) per dirigersi verso sud e sud- est diventando così da «Walliser» a «Walser».

 

I signori feudali permisero l’insediamento dei Vallesani migrati in posti così inospitali, ebbero un ruolo fondamentale assicurando il loro potere e il mantenimento della popolazione e delle colture. Ai coloni fu concesso il «diritto walser», cioè la libertà personale di formare comuni giurisdizionali propri e il diritto dell’affitto ereditario della terra. Questo diritto veniva concesso in cambio di un modesto canone d’affitto e l’obbligo del servizio militare in caso di guerra.

 

La colonizzazione dei Walser

 

Alcuni gruppi valicarono il passo del Sempione prima del 1200 colonizzando la parte meridionale e cacciando più tardi la popolazione latina. Nel XIII secolo furono colonizzate altre valli alte italiane. In questo modo, i coloni si insediarono nel Pomatt (Val Formazza), Saaser Tal e in Gressoney. Coloni del Pomatt migrarono nuovamente verso la metà del XIII secolo e fondarono Bosco-Gurin, l’unico luogo di lingua tedesca ancor oggi nel Canton Ticino. Altre colonie walser italiane (walser meridionali) sono Im Land (Alagna), Makaná (Macugnaga), Urnafásch (Ornavasso), Rima e Rimella.

 

L’espansione delle colonie walser si produce anche verso l’ovest, il nord e l’est. A ovest, nel XII e XIII secolo Vallesani di lingua tedesca si stabilirono nella Savoia francese. Lì fondarono tre colonie, due delle quali si chiamano ancor oggi Les Allamands (le tedesche, in lingua francese), benché la parlata tedesca sia scomparsa già da molto tempo. A nord, le genti provenienti dal Lötschental si insediarono nel Oberland Bernese fondando delle colonie nel Lauterbrunnertal e in Planalp ai piedi del Brienzer Rothorn. Un altro insediamento fu fondato a sud di Thun. A est, alcuni Altovallesani attraversarono già nel XII secolo il passo della Furka e si stabilirono in mezzo alla popolazione romanza della valle di Orsera. Da qui alcune stirpi penetrarono attraverso il passo Oberalp nella regione dove nasce il Reno e scendendo lungo il fiume fino a Obersaxen.

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Cultura

Il diritto walser

 

Testimonianza fondamentale del diritto e delle libertà walser della Valle Formazza è rappresentata dal Thalbuch e dall’ordinamento comunitario di alpi e boschi. Il Thalbuch venne concesso ai liberi valligiani nel 1486 dal duca di Milano, sulla base delle autonomie coloniche originarie (importate dal Vallese) in capo alla comunità colonica valligiana. Suo aspetto di rilievo, il riconoscimento di un «Tribunale autonomo» o «Consiglio della Valle», indipendente dai poteri centrali, con competenza civile e criminale minore, fu poi un modello ripetuto dai Walser di alcune colonie grigionesi e delle principali colonie del Vorarlberg. L’ordinamento comunitario di alpi e boschi, fondato sulla divisione in «quartieri» di beni comuni, corrispondenti agli insediamenti sparsi nella valle è tuttora in vigore ed assegna ai vari consorzi la proprietà comunitaria dell’intero territorio della valle.

 

La lingua walser

 

La lingua dei Walser è una particolare variante del dialetto tedesco meridionale, chiamata altissimo alemanno, ed è molto simile al dialetto svizzero tedesco nella sua forma più arcaica. Tre sono le varianti note: Il titsch di Gressoney-Saint-Jean e La-Trinité, il töitschu di Issime e il titzschu di Alagna Valsesia e Rimella in Valsesia.

 

Il numero totale di parlanti nel mondo è stimato a 22.000 parlanti, di cui circa 10.000 in Svizzera. Poiché il gruppo dialettale è piuttosto esteso, raramente vi è alcun contatto tra i dialetti. Pertanto, i vari dialetti che compongono il walser sono molto diversi tra loro. Specifici dialetti walser possono essere ricondotti ai dialetti orientali o occidentali dell'Alto Vallese. I dialetti walser più conservatori sono più simili ai rispettivi gruppi di dialetti valdesi che agli altri dialetti walser vicini.

 

La architettura walser

 

Gli edifici e i centri abitati delle comunità walser hanno caratteristiche che li distinguono da quelli delle comunità confinanti, tanto che sono diventati oggetto di turismo e documentazione storica. Per questo motivo si parla di casa walser o architettura walser, indicando le strutture in legno e in pietra locale costruite nei secoli scorsi, visibili ancora oggi nelle frazioni alpine.

 

Le fondamenta e il piano terreno della casa walser sono costruite in pietra, mentre il primo piano è costruito in legno, soprattutto di larice. Solitamente, il piano terra era adibito ad abitazione per le persone e a stalla, mentre il primo piano era adibito a fienile o stanza per il deposito dei cereali, essendo maggiormente ventilato. Le balconate esterne protette dall'ampio sporto del tetto e i soppalchi di legno che corrono intorno alla casa erano utilizzati per essiccare i prodotti agricoli. I tetti di queste case sono coperti con lose. Nell'alta valle del Lys, tale edificio è chiamato «stadel». Nelle sue forme più antiche, precedenti al 1630, i tronchi di larice del frontone venivano assemblati con la tecnica della «spina».

 

La tecnica definita in architettura «Blockbau» consiste nella realizzazione di un modulo cubico attraverso l'incastro di travi di legno. In questo sistema vengono sovrapposti orizzontalmente tronchi o travi in legno massiccio o lamellare per formare le pareti dell'abitazione e ad un ulteriore irrigidimento del sistema a scatola interviene la parete divisoria interna realizzata con tronchi incastrati con la stessa tecnologia. Il Blockbau è un tipo di costruzione massiccia e la quantità di legno necessario è solitamente molto elevato.

 

Le colonie walser misero a punto una tecnica per la costruzione di abitazioni che ne ha determinato lo stile delle abitazioni, perfettamente funzionale allo sfruttamento delle risorse alle alte quote, offrendo le migliori condizioni di vita possibile. Questo stile, di derivazione vallese, venne impiegato sin dai primi secoli della colonizzazione ma si consolidò nei secoli XVII e XVIII, per poi mantenere immutati alcuni caratteri che sono giunti fino a noi.

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